Tutto ebbe inizio negli anni ’50 quando il Dottor Ancel Keys, scienziato medico fra i più importanti della sua epoca, venne in Italia, a Roma, per una conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e qui conobbe il Prof. Gino Bergami, docente a Napoli, il quale espresse chiaramente la sua tranquillità riguardo le malattie cardiache nel suo paese in quanto non costituivano un problema rilevante perché quasi assenti. Dopo questa affermazione il Dott. Keys s’incuriosì a tal punto che decise di studiare accuratamente il rapporto tra consumi alimentari e apparato cardiocircolatorio.
L’avventura era appena iniziata…I medici scienziati Ancel e Margaret Keys, per il loro primo studio di osservazione sulla Dieta Mediterranea presero in analisi Sette Paesi: Stati Uniti, Finlandia, Grecia, Yugoslavia, Paesi Bassi, Giappone e l’ITALIA (Napoli, il Cilento e tutta la Campania, ma anche la Calabria, Sardegna e le Marche) si chiamò “Studio dei Sette Paesi” ,
Quella a Roma fu la prima volta che il Dott. Ancel Keys venne in Italia ma non di certo l’ultima!!
Direzione Cilento, è un’area territoriale della provincia di Salento nella Campania meridionale, lì iniziarono il loro “tour” e sicuramente la parte più piacevole della ricerca fu quella di girare di Trattoria in Trattoria e gustare il cibo e il modo di cucinare partenopei: traboccanti piatti di pasta, legumi, verdura, frutta e Olio Extravergine d’Oliva.
Tale stile alimentare privilegia il consumo di alimenti a bassa densità calorica come verdure, frutta, cereali e derivati (pasta e pane meglio integrali, hanno un più basso indice glicemico) e legumi; subito a salire in maniera molto moderata i cibi di origine animale come carne, pesce, uova e latticini. I benefici degli alimenti di origine vegetale sono molti, tra questi ciò che ha catturato l’attenzione di Ancel e Margaret Keys è l’apporto di fibra che protegge da molte malattie croniche e le innumerevoli attività biologiche positive per l’organismo.
La filosofia che accompagna ogni piatto è la valorizzazione e la ricerca di prodotti stagionali e di provenienza vicine o limitrofe, km 0, là dove è possibile; ovviamente questo aggiunge un valore enorme ad ogni portata: Genuinità e Ricchezza dei Sapori.
In pochi mesi si convinsero, dati alla mano, che il modo di mangiare dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, fosse un valido alleato al benessere del corpo. Crearono una Piramide della Dieta Mediterranea per poter decifrare facilmente i prodotti da consumare in maniera occasionale e quelli alla base di una corretta alimentazione.
La DIETA MEDITERRANEA è molto di più di calorie, carboidrati e tutto ciò che si può trovare nei cibi, È ATMOSFERA, CONVIVIALITÁ, dei piccoli RITI consumati INSIEME, è CREATIVITÁ, TRADIZIONE ( la mano della nonna che ti è sempre accanto), Rispetto del Territorio e dei Doni che Madre Natura fa!
Nel 2010 La Dieta Mediterranea viene riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Cilento in Italia e Chefchqouen in Marocco sono i primi luoghi iscritti alle liste del Patrimonio Culturale Immateriale.
La Dieta Mediterranea è un Elisir di Lunga Vita, scegliendo con cura gli alimenti ci procuriamo dei validi alleati per il nostro organismo, questa dieta bilanciata e sana ci arricchisce di vitamine, fibre, sostanza ad azione antiossidante, sali minerali e ci dà la giusta forza per affrontare ogni giornata.
È uno stile di vita che comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e soprattutto la condivisione e il consumo di cibo. Mangiare insieme è la base dell’identità culturale e della continuità delle comunità nel bacino Mediterraneo, dove i valori dell’ospitalità, del vicinato, del dialogo interculturale e della creatività, si coniugano con il rispetto del territorio e della biodiversità. In questo senso il patrimonio culturale della dieta mediterranea svolge un ruolo vitale nei riti, nei festival, nelle celebrazioni, negli eventi culturali, riunendo persone di tutte le età e classi sociali. Si tratta di una vita comunitaria che valorizza anche l’artigianato e le vocazioni locali, come la produzione di contenitori per la conservazione e il consumo di cibo, le manifatture artistiche di piatti e bicchieri di ceramica e vetro, l’arte del ricamo e della tessitura.